| Home
 | Assunta 
        Scorpiniti UN 
        VIAGGIATORE DEL NOSTRO TEMPOINNAMORATO DELLA SILA GRECA
 
 L'esperienza 
        del tedesco Thomas Raiser ci fa riflettere
 su aspetti della nostra terra di 
        cui non ci accorgiamo
 (Città democratica, periodico di Informazione e cultura politica, Cariati, 
        gennaio 2004) La 
        poesia del mezzogiorno in campagna ...
 Thomas 
        Raiser è un tedesco della zona di Stoccarda; ha 47 anni ed è 
        il referente pastorale della comunità cattolica di San Giovanni 
        Evangelista di Fellbach, frequentata tra l'altro, da molti emigrati di 
        Cariati. Da un paio d'anni perlustra, a piedi e "zaino in spalla", 
        il territorio della Sila Greca. Per ragioni che spiega lui stesso, in 
        un racconto reso con parole semplice, rivelatrici dello sforzo di tradurre 
        dal tedesco, in modo efficace, anche le sue emozioni e i pensieri.
 "Ho 
        capito che gli italiani del sud danno molto importanza ai ricordi dei 
        loro paesi, ai legami parentali, alle tradizioni; me ne sono reso conto 
        lavorando come docente di religione cattolica nella scuola pubblica,  con le famiglie italiane sono in continuo contatto". Da qui l'esigenza 'pastorale' di conoscere il loro cuore, 'stimarne' la 
        fede e la cultura, vedere i luoghi di provenienza e capirne la storia.
 ...
 Poi c'è stato il primo viaggio a Cariati, per un gemellaggio tra 
        la sua parrocchia e quella di "Cristo Re", in occasione della 
        festa di San Cataldo 2002.
 "Incontrando con la gente del luogo, ho capito di avere di fronte 
        a persone costrette ad emigrare per la povertà economica, ma con 
        una grande ricchezza di fede, scaturita dalla storia religiosa del popolo 
        calabrese."
 Una storia che è anche quella della spiritualità bizantina, 
        per lui estremamente affascinante.
 "Sono tornato più volte in Calabria e sempre in treno, perchè mi piace avvicinarmi lentamente, in cerca delle tracce dei monaci nelle 
        grotte, per i sentieri, nel paesaggio che volevo sentire con i piedi, 
        attraverso i segni che gli sterpi e le spine lasciano sulle gambe; volevo 
        ristorarmi alla caldezza del mezzogiorno in campagna, godere della frescura 
        del bosco, dissetarmi con l'acqua delle sorgenti, gustare more di rovo 
        dal sapore acerbo ..."
 . ...
 "Sono dimensioni di recuperare; il paesaggio, ad esempio, è 
        importante, oltre che per l'evidente bellezza come luogo di preghiera, 
        di meditatizione sui valori importanti, di ritrovamento di se stessi; 
        ho letto negli scritti di San Basilio che il suo sistema di vita era fatto 
        di solitudine e preghiera nelle grotte, ma anche di lavoro con gli altri, 
      per costruire la comunità."
 
     
     |